giovedì 21 luglio 2011

le inquietanti rivelazioni del signor frank



Julian Kay (Richard Gere) è un gigolò, amato dalle donne per la prestanza fisica e la bellezza mascolina. Alle dipendenze di Anne (Nina Van Pallandt), si ritrova a lavorare per Leon (Bill Duke), uomo senza scrupolo alcuno.
Julian incontra per caso Michelle Stratton (Lauren Hutton), moglie del senatore Charles (Brian Davies), ed i due si innamorano. Leon nel frattempo induce Julian a concedere una prestazione ad una coppia depravata, i Rheyman. La signora Rheyman viene trovata uccisa in modo cruento e Julian si trova tra gli indiziati, incalzato dal detective Sunday (Hector Elizondo). Abbandonato da tutti, capisce di essere oggetto delle macchinazioni del senatore Stratton, aiutato da Leon. Incapace di difendersi, incontra direttamente il senatore ed alla ricerca della verità Julian mette alle strette Leon che accidentalmente precipita dalla finestra dopo un' accesa discussione con Julian. Quest'ultimo viene a questo punto arrestato con l'accusa di omicidio, dal quale verrà però scagionato da una cameriera che lo ha visto tentare di salvare Leon. Michelle resasi conto del cinismo del marito, candidato al ruolo di governatore della California,e dell'amore che prova per Julian, come prova estrema d'amore abbandona il tetto coniugale e scagiona Julian fornendogli un alibi di ferro affermando di aver trascorso con lui la notte durante la quale è stato commesso l'omicidio

lunedì 18 luglio 2011

i giardini

tira e molla

Olindo Guerrini

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Olindo Guerrini
Olindo Guerrini, noto con gli pseudonimi di «Lorenzo Stecchetti», «Argia Sbolenfi», «Marco Balossardi», «Giovanni Dareni», «Pulinera», «Bepi» e «Mercutio» (Forlì, 4 ottobre 1845Bologna, 21 ottobre 1916), è stato un poeta e scrittore italiano, nonché bibliofilo e studioso di letteratura italiana.
modifica] Biografia
« Sono nato (ahimè!) a Forlì; ma la mia vera patria è Sant'Alberto, 15 km al nord di Ravenna, dove i miei avi hanno sempre vissuto »
(O. Guerrini, La mia giovinezza, Zanichelli, 1916)

Nacque a Forlì[1] poiché la madre era forlivese e riteneva di essere meglio assistita nella sua città. Dopo il primo anno si trasferì a Sant'Alberto di Ravenna, dove il padre era farmacista.
La sua formazione fu affidata ai religiosi del collegio municipale di Ravenna. Espulso per indisciplina, Guerrini passò nel 1859 al Collegio Nazionale di Torino. Ottenuto a stento la licenza [2], si iscrisse a Giurisprudenza all'Università di Bologna, città dove trascorse quasi tutto il resto della sua vita.
Si laureò ed entrò in uno studio di avvocati, ma riconobbe ben presto che la pratica forense non faceva per lui. Invece partecipò attivamente alle lotte politiche locali. Venne eletto consigliere comunale di Ravenna negli anni 1870, 1872, 1879 e 1883. Fu anche assessore negli anni 1873-74, durante i quali istituì una sezione dei pompieri e fondò una biblioteca popolare a Sant'Alberto[3].
Nel 1874 fu uno dei principali collaboratori del giornale satirico Il Matto che ridusse sotto silenzio il barone Franco Mistrali.
Dopo aver sposato nel medesimo 1874 Maria Nigrisoli, entrò nella Biblioteca Universitaria di Bologna, della quale divenne in seguito direttore. Nel 1889 fu eletto membro del consiglio provinciale scolastico di Bologna. Nel 1891 diede le dimissioni e si ritirò dalla vita politica attiva.
Nel 1898 gli fu intentata una causa per diffamazione dall'allora vescovo di Faenza, mons. Giovacchino Cantagalli poiché il 25 settembre di quell'anno era apparsa sul periodico locale Il Lamone[4] (a indirizzo radicale) un articolo irriverente sul vescovo. Il pezzo era firmato «Argia Sbolenfi», uno degli pseudonimi di Stecchetti.
Dopo una condanna in primo grado il 14 giugno 1899, che comportò una multa di 250 lire, Guerrini ricorse in appello e fu assolto[5]
Il 28 novembre 1914 si trasferì a Genova poiché, essendo scoppiata la guerra, ed essendo troppo anziano per prendervi parte attivamente, aveva offerto il proprio servizio ove occorresse ed era stato nominato bibliotecario nel capoluogo ligure; vi rimase sino al 1915.
Morì a Bologna di cancro alla gola il 22 ottobre 1916